

di vista fisico e psicologico. Inoltre
pubblichiamo da più di cinquantanni
la rivista per bambini Rondine Blu,
con la quale cerchiamo di raggiungere
i bambini per insegnare loro a vivere
una vita sana e per contribuire al loro
sviluppo mentale.
Nell’ambito della promozione di
uno stile di vita sano, portiamo
avanti attraverso le nostre sedi
diverse iniziative che incoraggiano
l’attività fisica in tutta la Turchia,
dall’organizzazione di campagne di
sensibilizzazione alla nostra annuale
maratona ciclistica.
Oltre a quelle citate, ci sono molte
altre iniziative di cui parlare, ma,
senza entrare nel dettaglio, vorrei
almeno menzionarne alcune: la
gara di talenti Generazione sana,
futuro sano, i Premi della Fenice, il
Concorso internazionale di vignette
Mezzaluna Verde, il concorso di video
brevi e i nostri progetti... Questi sono
solo alcuni dei lavori che abbiamo
realizzato per salvaguardare il
futuro e il presente delle persone e
promuovere l’adozione di uno stile di
vita sano e libero dalla dipendenza.
Oltre alla prevenzione, offriamo anche
servizi di riabilitazione rivolti alle
persone con disturbi da dipendenza
patologica e ai loro familiari. Con i
Centri di consulenza della Mezzaluna
Verde forniamo supporto psicosociale,
grazie al cui iter le persone possono
riguadagnare o almeno recuperare
in parte gli anni perduti. Poiché
le dipendenze influenzano anche
l‘ambiente che circonda l‘individuo,
includiamo anche i familiari nel
processo di riabilitazione e prestiamo
particolare attenzione all‘integrazione
sociale.
La Mezzaluna Verde svolge molti
importanti progetti e attività a
livello nazionale, ma allo stesso
tempo porta avanti la sua missione
contro la dipendenza anche a livello
internazionale attraverso attività e
cooperazioni. Può parlarci di queste
iniziative?
Da cento anni la Mezzaluna Verde ha
un solo obiettivo: far sì che le persone
vivano una vita sana e libera dalle
dipendenze. Per questo cerchiamo
in tutti i modi di diffondere il nostro
messaggio e raggiungere più persone
possibile. Non operiamo in un
solo quartiere, città o paese, bensì
condividiamo la nostra missione con
l’intera umanità. In questo contesto
siamo in possesso dello status di
consulente (ECOSOC) all’interno
delle Nazioni Unite e pertanto
condividiamo la nostra competenza,
esperienza e conoscenza con tutti
i paesi del mondo. Contribuiamo
inoltre regolarmente alla ricerca
dell‘Organizzazione Mondiale della
Sanità sulla dipendenza. Le Società
nazionali della Mezzaluna Verde,
presenti in oltre sessanta paesi
e dipendenti dalla Federazione
Internazionale della Mezzaluna Verde,
diffondono il nostro operato, le nostre
conoscenze ed esperienze in tutti i
continenti.
Congressi internazionali, seminari
e attività di formazione legati alla
lotta alle dipendenze vengono
organizzati regolarmente. Il
background e il percorso critico di
ogni nostro progetto sono realizzati
tenendo conto delle opinioni
e dell’approvazione del nostro
comitato scientifico. Ricerchiamo
scientificamente l’efficacia di ogni
nostro lavoro per implementarlo.
Successivamente, sulla base di prove
scientifiche, condividiamo i risultati
dei nostri studi con le istituzioni
pertinenti di tutto il mondo. Per
questo nella lotta per liberare la
nostra società e tutta l’umanità dalla
dipendenza, riceviamo supporto dai
nostri volontari, condividiamo con
la società questo onere e cerchiamo
di coinvolgerla nella nostra causa.
Abbiamo più di 100 mila volontari in
tutta la Turchia, 120 Club Mezzaluna
Verde nelle università e sedi in ogni
città. Speciali sovvenzioni vengono
destinate alle organizzazioni
della società civile che operano
parallelamente ai progetti della
Mezzaluna Verde in diverse parti della
Turchia, condividendone gli obiettivi.
Portiamo avanti i nostri obiettivi da
un secolo e continueremo a lottare
finché la dipendenza non sarà
totalmente sconfitta.
ISSN 1303-3980K.K.T.C. FİYATI 11TL
0D\ÖV
_
6D\Ö
<,/
_
7/
La copertina del numero 100 della Rivista della
Mezzaluna Verde è stata disegnata dal famoso
pittore Ismail Acar con il tema “il Paradiso e la
Mezzaluna Verde che, come la fenice, risorge dalle
sue ceneri”.
Buğra Çimen, Istanbul
20